Post produzione dalla pellicola al digitale.

Lo dico sempre, la post produzione, nasce dallo scatto. Una fotografia ben fatta è una post produzione effettuata già a metà.

Post produzione, la mia prima esperienza.

Un fotografo che come me “nasce” con la pellicola, ha avuto difficoltà ad accettare che le sue immagini venissero digitalizzate. Un’immagine elettronica è diversa, ha bisogno di un altro trattamento. Lo sviluppo chimico della pellicola è soppiantato dalla post produzione digitale.

Mi ricordo quando ho provato a stampare un immagine digitale per la prima volta, avendo sempre avuto le mani e il naso nella chimica fotografica. Appena ho visto un file stampato con la prima digitale sono rimasto basito da cosa ho visto rappresentato su carta. Agghiacciante.

Mi sono confrontato con un collega, al quale ho detto: “ma sembra un fermo immagine” catturato fotografando un televisore”, a tubo catodico, per giunta. Lui mi ha risposto, prova ad agire in post produzione e vedrai la differenza. Effettivamente era diventata tutta un’altra cosa. Era sempre “finta” come fotografia, ma perlomeno quel peso sullo stomaco provocato dal pensiero che avevo buttato via quasi 2000 euro, cominciava ad alleggerirsi.

Certo

lo scetticismo generale nei confronti del digitale era diffusissimo, “non potrà mai sostituire la pellicola”. Eppure sono passati degli anni, la tecnologia si è evoluta e quell’idea di immagine digitale è svanita.

Adesso siamo ben oltre. Talmente oltre, che qualche nostalgico, post produce i file donandogli quel gusto retrò, vintage, che è caratteristico di quella materia gelatinosa e ricca di argento. Dopo questa prima esperienza ho cominciato a studiare il modo di correggere le foto nel miglior modo possibile, proprio per non farle sembrare immagini digitali.

Con il tempo, ho dovuto spesso modificare l’approccio alla post produzione perché l’evoluzione delle fotocamere ha reso sempre meno complicato post produrre le foto. All’inizio bisognava fare una fatica enorme per poter restituire ad una foto un po’ di normalità.

Ora è più facile, ci sono più “informazioni” sul file. Eppure, le cose non sono semplici. Tutt’altro. Nel prossimo articolo, si continuerà a parlare dell’importanza della post produzione. Approfondimenti sugli aspetti che caratterizzano il rapporto tra la fotocamera, il monitor sul quale post produciamo le nostre foto e la stampatrice.

Allego un’immagine scattata con una 20D della canon, una fotocamera di 16 anni fa, sensore da 8,2 mp aps-c. Post prodotta col sistema del bracketing sull’immagine. Un ringraziamento particolare per l’utilizzo delle immagini, va al compianto fotografo e fratello Ciro Fundarò. È stato lui a realizzare lo scatto che ho usato. La location è la fabbrica dismessa del pastificio Antonio Amato.