Dalla fotocamera alla carta stampata

Nel precedente articolo, ho parlato un po’ della mia esperienza con la post produzione, in relazione all’avvento del digitale. Qui invece approfondirò le relazioni che ci sono tra fotocamera, monitor e carta stampata.

La fotocamera da sola non basta.

Ho comprato la mark IV e farò delle foto bellissime. Non è mica detto. Hai impostato la fotocamera nel modo giusto? Ma soprattutto, stai acquisendo in Raw? Il display della fotocamera è regolato alla giusta luminosità?

Il formato jpeg è distruttivo

Per avere delle buone basi partendo dalla fotocamera fino alla carta stampata, personalmente, ritengo che usare il jpeg sia distruttivo e non lo dico solo io, lo dice la realtà dei fatti. Che senso ha fare dei sacrifici per comprare la fotocamera del momento per poi distruggere le foto acquisite in jpeg? Una volta ho visto per strada un tizio che aveva comprato una Porsche e ci aveva messo su l’impianto a gas.

Che tu sia un amatore o un professionista, è bene che lasci perdere il jpeg.

Quest’ultimo, è un formato compresso. Cioè con perdita dei dati. In caso di errore, non è recuperabile in post produzione a meno di accettare un compromesso evidente. Soprattutto se per quella foto è prevista la stampa su supporto cartaceo.

Io mi sono sempre chiesto il perché, i produttori di fotocamere, utilizzino ancora questo formato su macchine da milioni di pixel e dal costo di svariate migliaia di euro.

Il raw è il formato da utilizzare se vogliamo fare le cose per bene. Ma soprattutto, se vogliamo effettuare una post produzione adeguata per poi andare in stampa.

Dalla fotocamera alla carta stampata

Se analizziamo la foto sopra, ci rendiamo conto, che sono perfettamente leggibili le tre zone. Luci, mezzitoni e ombre. Questo è stato possibile grazie al raw. Nonostante io non abbia utilizzato la tecnica del bracketing in fase di ripresa, sono riuscito a bilanciare bene e a mio gusto le tre zone.

In questo caso, sempre grazie al raw, ho utilizzato il sistema bracketing direttamente in post produzione. Con il jpeg questo non sarebbe possibile.

Analizzando l’immagine avremmo avuto, proprio per le caratteristiche condizioni di luce, una totale chiusura nelle ombre, una foratura nelle alte luci. Recuperabile si, ma con quali risultati? È chiaro che con fotocamere che possiedono una risoluzione doppia della 5d mark II, avremmo avuto un vantaggio. Ma mai paragonabile al raw.

Anche in questa foto è stato effettuato lo stesso procedimento, ma questa volta sono partito da 8 mpx. In buona sostanza, lavorare in jpeg è come usare una pellicola scadente ( per risparmiare ) su una fotocamera tradizionale. Il risultato? Un compromesso, informazioni scarse ed una pessima resa sul supporto cartaceo.

La luminosità del display

Ormai mi capita quotidianamente, di vedere professionisti del settore o semplici amatori, nel solito atteggiamento. Foto, giù la fotocamera, un occhio al display.

Va bene, ormai il mondo è questo. Li vorrei vedere con la pellicola. Ad ogni modo. Vi siete mai chiesti se il display della fotocamera è impostato alla giusta luminosità?

Impostare la giusta luminosità del display è importantissimo. Se proprio lo dovete guardare, almeno confrontatelo in maniera adeguata. Molti sono quelli che lo usano quasi alla massima luminosità.

“e va beh ma poi in pieno sole non si vede bene la foto”

Ho capito, esistono i parasole per display. Con pochi euro ti risparmi un mare di foto da buttare. È importantissimo avere la luminosità del display correttamente impostata perché la successiva corrispondenza con l’ambiente di lavoro è fondamentale.

Come impostare correttamente il display della fotocamera.

L’impostazione corretta è quasi al minimo. È questa la migliore resa per poi avere in post produzione una foto correttamente esposta. Sia ben chiaro, questo è il parametro visivo più immediato, ma l’istogramma vi darà sempre maggiori informazioni.

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Come potete vedere dalla foto, io ho impostato così la luminosità del display. In questo modo, sono leggibili i bianchi. Già impostando di un solo punto in più la luminosità del display, la prima riga sarebbe scomparsa.

Questa impostazione visiva, è importante innanzitutto per evitare di avere zone mal esposte nelle luci e nelle ombre. Ma anche per avere un’idea di come sarà la foto finale.

Per seguire il giusto percorso dalla fotocamera alla carta stampata è opportuno seguire un minimo di regole per non ritrovarsi con immagini problematiche.

Nel prossimo articolo, parleremo del monitor e della sua calibrazione.